domenica, 12 maggio 2024
INTERVIEW

Slums Dunk, sognare è un diritto. L’empowerment comunitario attraverso il basket.

Lo sport è un linguaggio universale accessibile a tutti e un mezzo di connessione senza confini. Il basket, in particolare, per il progetto Slum Dunk è uno sport che va oltre la mera competizione, e può essere impiegato efficacemente come strumento di trasmissione di cultura, valori e competenze.

Il concetto di “Slums Dunk” gioca con le parole, derivando da “Slam Dunk” (schiacciata), con l’aggiunta del termine “slums” (baraccopoli). Questa iniziativa si prefigge di migliorare le condizioni di vita dei giovani e dei bambini residenti nelle zone dell’Africa caratterizzate da difficoltà economiche e sociali.

Abbiamo intervistato in esclusiva per Il Supporter Bruno Cerella, Presidente e Fondatore del progetto e grande cestista argentino, che insieme a Tommaso Marino, altro Fondatore e Vice Presidente, porta avanti questa splendida realtà sociale e solidale nel mondo del basket.

Giorno ZERO. Quando e come nasce il progetto Slums Dunk?

Il progetto e Slums Dunk nasce nel 2011 dopo aver letto un libro che ho una zia mi regalò (“El despertar del líder”) e che è stato fonte di ispirazione per me. Una cena organizzata a casa di Tommy Marino ha dato vita al nostro primo viaggio, durante il quale abbiamo giocato a basket per le diverse baraccopoli della città di Nairobi.

Domanda banale, forse scontata ma che ci aiuta a centrare argomento ed intervista. Nel mondo di oggi, in questa società cinica e frenetica, lo sport può essere ancora un reale strumento di comunicazione, educazione e sensibilizzazione?

Noi crediamo fortemente nello sport come strumento di coesione sociale, come strumento educativo e crediamo soprattutto nei valori dello sport e tutte le opportunità che possono nascere attraverso una passione.

L’esempio più concreto che posso fare sono le 105 borse di studio per merito sportivo dei diversi giocatori/giocatrici usciti dalle nostre basketball Academies. Per loro una grandissima opportunità nata attraverso lo sport, visto che nelle condizioni di vita in cui vivono sarebbe quasi impossibile permettersi di continuare il percorso scolastico se non grazie al supporto di una borsa di studio.

Il primo campo e progetto realizzato è datato 2014 a Mathare, Nairobi in Kenya. Avete fatto strada e continuare a “camminare” dritti per la vostra strada con risultati tangibili e concreti. Qual è oggi la dimensione di Slums Dunk? Tanti progetti attivi, diversi Paesi coinvolti.

Ad oggi i nostri progetti presenti in quattro diversi continenti. Siamo riusciti a consolidarci in Cambogia, Argentina, Kenya, Zambia e Italia. La nostra visione è quella di accorciare le distanze culturali del mondo attraverso una palla.

In ognuno di questi paesi , anche se non parli la lingua locale, puoi giocare una partita e divertirti perché il linguaggio del basket è universale e le regole del gioco sono le stesse. La nostra mission è formare allenatori e manager locali, costruire campi che servono per realizzare le attività sportive e dare vita a delle vere Basketball Academies dove creare progetti a 360° con organizzazioni locali che si occupano di ciò che riguarda la salute e l’educazione scolastica.

Faccio un passo indietro e torniamo in Kenya. Il giorno che avete ultimato i lavori al primo campo di Mathare, che sensazione hai provato? Quali pensi sia il contributo che una realtà come Slums Dunk porta in questi Paesi?

Il primo campo è stato per noi un passo importante perché è stato il progetto pilota che ci ha permesso di replicare questo format in altre parti del mondo. Ci ha dato carica e forza per continuare a spingere un progetto per farlo diventare sostenibile nel tempo. Questa riteniamo sia la chiave per avere un impatto sociale positivo con il grande contributo dello sport.

Questo contributo crediamo che vada al di là della formazione sportiva, è vero che abbiamo tanti giocatori nel giro della nazionale e tanti ragazzi con borse di studio per merito sportivo, ma la cosa più importante per noi è quella di diventare un punto di riferimento sociale nei contesti dove siamo presenti.

Sport, divertimento, valori, competizione, ambiente sano, educazione attraverso lo sport sono esempi che fanno capire quanto può essere importante per la crescita di un giovane che quotidianamente vive in quei contesti a contatto con la criminalità, la prostituzione, la violenza e  le droghe, per fare un esempio.

Siete un team, una squadra. Fondatori, collaboratori, volontari e testimonials. Quanto sostegno hai trovato nel mondo del basket, nel tuo mondo?

Nel mondo del basket abbiamo trovato tantissimo sostegno da parte delle squadre, delle famiglie, della stampa, dei giocatori e tante altre persone che aiutano quotidianamente a far si che questo progetto possa andare avanti nel tempo crescendo. La nostra associazione vive grazie al sostegno dei tantissime persone che donano anche un piccolo pezzettino del loro tempo oppure del loro budget. È una grande forza per noi!

Non solo Africa, abbiamo visto che avete progetti attivi anche in Cambogia ed Argentina, oltre che ovviamente in Italia. Raccontaci queste iniziative.

In Argentina il progetto nasce con la volontà di fare qualcosa nella città dove sono nato io. Il progetto prende l’avvio nel 2017. A Baia Blanca sosteniamo una squadra di ragazze malate di cancro al seno che volevano inserire lo sport nel loro percorso di guarigione. In più abbiamo un progetto in un quartiere vulnerabile della città dove stiamo facendo pallacanestro per tanti giovani.

In Cambogia tutto nasce durante il lockdown quando una ragazza cambogiana, adottata da una famiglia italiana, ci ha contattati per portare il nostro progetto nel suo paese. È stato fantastico! Siamo felici di questo ultimo step in collaborazione con un’associazione che si prende cura dell’alimentazione dei bambini di strada. Il prossimo step sarà costruire il nostro campo che al momento è stato improvvisato in uno spazio del ristorante.

Per concludere, quali sono le prossime sfide da vincere per Slums Dunk guardando a breve termine?

Cose bellissime sono accadute fino ad oggi, siamo convinti che avremo un futuro magnifico davanti da affrontare!!

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