Micaela Rostom: la fotografia, e il calcio, è una questione di passione…argentina!
Quando una passione diventa una professione. L’Argentina, Il Boca, Messi, il calcio, il basket, un unico filo conduttore, la fotografia. Dall’Argentina ad un nuovo inizio in Italia. Per la nostra rubrica SPORT PHOTOGRAPHY abbiamo intervistata Micaela Rostom, giovane fotografa che con le sue foto ha raccontato il sentimento xeinezes.
Scorrendo il tuo feed Instagram siamo rimasti colpiti dalla tua passione per il calcio, in particolare per l’Argentina. La foto con Messi, gli scatti del Boca e tante altre collaborazioni. Una passione diventata professione?
È proprio così, è iniziato tutto come un semplice hobby e nel tempo si è trasformato in un lavoro. Ancora oggi non riesco a capacitarmi di quanto mi sta accadendo e dei momenti che ho vissuto e fotografato sino ad oggi.
È davvero un qualcosa di unico e magico. Ho iniziato al Boca Juniors fotografando i tifosi, poi il futsal, il basket e sono arrivata al centro di allenamento, dove giocano tutte le squadre, dai più piccoli alla prima squadra.
Posso dire che ho fotografato tutte le discipline della polisportiva Boca Juniors, il club per cui tifo sin da piccola. Tutto ciò mi ha dato grande visibilità. Lavorare per il Boca significa salire su un grande palcoscenico che mi ha consentito di ottenere credibilità ed attivare collaborazioni con FIFA e CONMEBOL.
Passione per la fotografia. Passione per il calcio. I tifosi argentini seguono la squadra e la nazionale con una passione viscerale, rara negli altri Paesi. Lo abbiamo visto con la vittoria della Coppa del Mondo. Che momento è stato per il Paese?
Noi argentini viviamo il calcio come un sentimento ed ancor di più la nazionale. Quando gioca l’Argentina si ferma tutto il Paese a prescindere dal tipo di gara. Ho vissuto il Mondiale non a casa, ero in Slovacchia con il mio ragazzo, ma l’eco e l’emozione è arrivata sin qui.
Ripeto per me il calcio e la fotografia è in primis una questione di passione che sono riuscita a trasformare, con sacrifici, in un lavoro.
Tutti i fotografi hanno uno scatto a cui sono particolarmente legati, qual è il tuo?
Ho una foto preferita, certo. Lo scatto ritrae un bambino delle giovanili del Boca Juniors che credo esprima tutti i sentimenti ed emozioni che può provare un piccolo calciatore sognando la prima squadra. Forza, dedizione, passione, appunto sogno.
Ed i tuoi sogni invece? C’è un evento, un luogo o un atleta che ti piacerebbe immortalare?
Due sogni o meglio obiettivi: Mondiale di calcio e Champions League. Sono consapevole che sono eventi importantissimi ma lavoro anche per questo: per raggiungere i massimi livelli e quindi gli eventi sportivi più importanti.
Sport, calcio e fotografia. Che consigli daresti a chi vuole intraprendere o già ha intrapreso il tuo percorso professionale?
Dedizione ed impegno. Questi i valori chiave, questi i fattori determinanti e principi sui quali puntare.
Chi non si muove, chi non tenta e non ci prova in questo mondo non otterrà nulla. Per arrivare qui ho bussato a molte porte, qualcuna si è aperta, molte altre no ma non per questo mi sono fermata. Mi sono appena trasferita in Italia e quindi inizia una nuova sfida.
Approfondirò lo sport italiano e spero che alla prossima intervista vi racconterò il mio lavoro ed i miei scatti per la Serie A.
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