martedì, 3 dicembre 2024
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Lewis Hamilton: dal sogno al successo e il futuro in Ferrari

That’s for all the kids out there who dream the impossible. You can do it too man! I believe in you guys! Thank you so much everyone for your support”(Questo è per tutti i ragazzi là fuori che sognano l’impossibile. Potete farlo anche voi! Credo in voi ragazzi! Grazie mille a tutti per il vostro supporto).

Parole che raccontano la storia di sogno, pronunciate tra le lacrime in un team radio dopo aver conquistato il settimo titolo mondiale. Il settimo di una lunga carriera, costellata di tante difficoltà e sacrifici ma che lo hanno reso l’uomo che è ora.

Le origini di una passione

Nato il 7 gennaio 1985 a Stevenage, nel sud est dell’Inghilterra con origini caraibiche da parte del papà. Anthony Hamilton, suo padre, è la figura più importante nella vita del pilota inglese ed è stato proprio lui a regalargli la prima macchina giocattolo, intravedendo prima di tutti gli altri la scintilla del talento che aspettava solo di esplodere.

Gli esordi nei kart

Come tutti i giovani, il percorso è iniziato nei kart. All’età di 10 anni, nel 1995, vince la categoria cadetti britannica e se da un lato la sua carriera stava iniziando a decollare conquistando successi, dall’altro lato sono iniziate le difficoltà economiche e il razzismo.

Il papà Anthony faceva quattro lavori per pagare le gare con i kart al figlio, incitandolo a guardare sempre avanti e a non curarsi del bullismo e del razzismo: “Ad un certo punto mio padre ha fatto quattro lavori per permetterci di fare go-kart. La maggior parte delle persone proveniva da famiglie di classe operaia, poi c’erano anche ragazzi ricchi che avevano un equipaggiamento migliore, così come la meccanica e tutto quel genere di cose.

Mio papà era il mio meccanico, eravamo solo io, lui e la mia matrigna Linda. Era lì a sostenerci, assicurandoci che fossimo vestiti, e poi che avessimo mangiato e bevuto adeguatamente.

Era una gita in famiglia, viaggiando insieme, con mio fratello con noi, lui è una grande ispirazione per me, quando avevo sette anni lui è nato con una paralisi cerebrale, oggi gareggia, sfidando tutte le probabilità”, racconta Lewis Hamilton al podcast On Purpose.

Il primo contratto con la McLaren

A 12 anni è arrivata la firma del primo contratto con la McLaren, che ha cominciato ad investire nella sua carriera seguendolo passo dopo passo, arrivando a vincere a 15 anni il campionato europeo di kart.

A 18 anni, il pilota inglese ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo delle monoposto e ha fatto il suo esordio in Formula Renault 2.0. Da qui in poi, la sua carriera è cresciuta sempre di più diventando campione della F3 Euro Series nel 2005.

Nel 2006 il passaggio in GP2 vincendo il campionato da esordiente. Nel 2007, la McLaren ha deciso di portarlo in Formula 1 annunciandolo come pilota ufficiale del team papaya a fianco di Fernando Alonso.

Il percorso nelle categorie minori non è stato facile e quando nessuno sembrava più credere in lui, l’attuale Team Principal della Scuderia Ferrari Frederic Vasseur è riuscito a convincere i vertici McLaren a investire in questo giovane ragazzo.

Nel 2006, ha smentito tutti conquistando il titolo in GP2 con il team Art, scuderia di proprietà di Vasseur.

Le vittorie in Formula 1

Chi l’avrebbe mai detto che diciannove anni dopo, i due si ritroveranno nuovamente insieme, stavolta nella squadra più blasonata di tutte: la Ferrari.

La Formula 1 non è stata facile, anche se i 7 titoli mondiali raccontano altro.

Il 18 marzo 2007 è il giorno dell’esordio di Lewis Hamilton in Formula 1 ad Albert Park, in Australia, diventando il primo pilota di colore a prendere parte ad un Gran Premio. Una stagione indimenticabile con quattro vittorie, perdendo il mondiale all’ultima gara per un solo punto a favore del pilota Ferrari Kimi Raikkonen.

Il 2008 è l’anno della vittoria del suo primo titolo mondiale in carriera, ottenuto con un sorpasso all’ultimo giro durante il Gran Premio di Brasile. Il suo paese del cuore, nazione e culla del suo grande idolo Ayrton Senna. Il pilota che, oltre ad aver ispirato il giallo sul suo casco, è stato colui che ha sempre ammirato sia come pilota sia come persona.

L’arrivo in Mercedes

L’arrivo in Mercedes grazie a Niki Lauda è stata una scelta azzardata in quel momento ma che prometteva di essere vincente nel lungo periodo. E così è stato. Dal 2014, anno in cui i V6 turbo-ibridi hanno fatto la loro comparsa, la superiorità del team di Brackley è stata nota fin da subito, così come quella di Hamilton.

Eccezion fatta per il 2016, anno in cui il compagno di squadra Nico Rosberg è riuscito a vincere il mondiale, ritirandosi subito dopo. I due sono cresciuti insieme nelle categorie minori, ma i dissapori e i problemi in pista durante quell’annata sono bastati a rompere anni di amicizia.

Anche perché, una volta tirata giù la visiera sono tutti rivali, il primo tra tutti il compagno di team.

Dal 2017 fino al 2020, nulla può contro il talento di questo fuoriclasse, che fa parlare di sé in pista per i numerosi risultati raggiunti e fuori dalla pista con messaggi di uguaglianza sociale.

La stagione dei record

Il 2020 è la stagione dei record superati perché l’11 ottobre 2020 è riuscito ad eguagliare le 91 vittorie di Michael Schumacher, superandole poi durante il GP del Portogallo. Il 2020 è stato anche l’anno del settimo ed ultimo titolo mondiale.

Una crepa in una carriera fatta di grandi trofei la si può trovare nel 2021, in particolare ad Abu Dhabi. Quel giorno di dicembre poteva essere una giornata storica per Lewis, l’ottavo titolo ad un passo e la possibilità di diventare il campione più titolato nella storia di questo sport.

Sembrava fatta finché un incidente a pochi giri dalla fine di Nicholas Latifi, che si è scontrato con le barriere, ha fatto uscire una safety car.

Max Verstappen, suo rivale in una stagione ricca di momenti densi di tensione, è rientrato ai box per cambiare le gomme mentre Hamilton decide di rimanere fuori con gomma usata.

In un mondo, quello della Formula 1, dove l’imprevisto è sempre tenuto a bada da innumerevoli strategie e calcoli matematici, la sfortuna ha beffato il pilota inglese.

Il 12 dicembre 2021 Max Verstappen vince il suo primo titolo mondiale e Lewis Hamilton ne è uscito sconfitto, rifugiandosi subito dopo tra le braccia di suo padre, come quando era un bimbo che dentro il suo kart sognava un giorno di arrivare in Formula 1 e che doveva far fronte al razzismo e alle disuguaglianze.

L’annuncio del futuro in Ferrari di Hamilton

Un’altra data storica nella carriera di Hamilton è il 1 febbraio 2024, giorno in cui è stato reso ufficiale il suo passaggio alla Scuderia Ferrari per il 2025.

La Rossa di Maranello, anche se non attualmente vincente, ha sempre avuto un fascino particolare per tutti i piloti, che entrano veramente nella storia solo se hanno guidato per questa squadra.

Lewis vestirà i colori del Cavallino Rampante a 40 anni e potrebbe essere troppo tardi, tuttavia la fame del pilota è sempre la stessa e forse più forte di prima.

Sarà l’ultimo ballo per un pilota che non si è mai risparmiato ed è sempre stato sé stesso, nel bene o nel male. Non ha mai avuto paura di esprimersi e mostrarsi per quello che é, cercando di essere di ispirazione nelle sue gioie e nei suoi cedimenti.

Amato e odiato allo stesso tempo, ma non c’è nessun dubbio sul  talento che abbiamo avuto l’onore di vivere in tutti questi anni.

Articolo a cura di Chiara Russo

 

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