sabato, 9 novembre 2024
Sport Photography

SPORT PHOTOGRAPHY: INTERVISTA A FEDERICA SCARONI

Torna la nostra rubrica dedicata al mondo della fotografia sportiva. Federica Scaroni si ritiene una fotografa a 360 gradi, ma è soprattutto a livello sportivo che è conosciuta e, poiché lo sport è da sempre una questione di famiglia, decide di farne la sua  strada professionale.

Come nasce la tua passione per la fotografia sportiva e quando si è trasformato in un lavoro?

La mia passione per la fotografia sportiva, aldilà della passione per la fotografia in sé (che nasce un po’ prima ovviamente), scocca nel momento in cui decido di unire le mie più grandi passioni in un’unica cosa. Giocavo a pallavolo ai tempi, circa nel 2011, e mi ero da poco affacciata sul mondo della fotografia.

Mi ricordo quel giorno come se fosse ieri: era Settembre 2011 e mi ero portata la mia prima reflex al palazzetto di Monza per una partita degli europei di pallavolo femminile (Italia – Turchia). In un nanosecondo mi sono trovata a guardare la partita con due occhi completamente diversi: riuscire a fermare quei momenti e quelle azioni con le mie mani e con i miei scatti fu una sensazione straordinaria!

Oltre al fatto di vedere i miei idoli più vicini, avevo come il potere di raccontare quello che decidevo io. Insomma, non lo possono fare tutti!

Quali devono essere i “parametri” per uno scatto sportivo perfetto?

Sarebbe banale rispondere “una buona luce, il sole a favore, ecc..”. Uno scatto sportivo perfetto, se proprio devo scegliere, deve essere realizzato durante una
giornata primaverile, quando la luce non è né troppo poca né troppo forte; il sole a favore, così da illuminare bene i soggetti e in una cornice di pubblico unica e colorata! In realtà ho imparato ad apprezzare qualsiasi tipo di situazione e ambiente in cui mi trovo a lavorare.

I parametri ideali cambiano di continuo. Perché ammetto di essere riuscita a cogliere numerosi momenti anche sotto un acquazzone, oppure con il sole controluce, nei palazzetti bui, oppure d’estate su un campo sintetico e il calore che riempie tutta la distanza tra te e il soggetto fotografato (forse quello che odio di più). Bisogna accettare e cercare di trovarne il bello in ogni cosa che ci circonda.

Esperienze da ricordare: qual è il lavoro, il momento o la partita che ti ha dato di più?

Andando avanti con gli anni sto raccogliendo sempre più esperienze e momenti che so che porterò per sempre nel cuore. Ho cambiato e sono cambiata tanto in questi ultimi tempi, e con me sono cambiate anche le esperienze.

Ma sicuramente, tra le più importanti, ci sono le prime partite vissute in uno stadio “vero”. La prima in assoluto è stata la partita giocata dal Brescia contro il Montpellier – partita che valeva i quarti di finale di Champions League – giocata in Francia e in uno stadio pazzesco.

Un’altra partita memorabile, non solo per me, ma per tantissime cose successe quel giorno proprio grazie a quel match, è stata la prima partita delle donne giocata all’Allianz Stadium di Torino. Juventus e Fiorentina si sono sfidate davanti a uno stadio sold out e davanti a un entusiasmo che non si era mai visto nella storia del calcio femminile.

Tirai fuori alcune delle mie immagini preferite ad oggi. Infine, sempre parlando di stadi e di momenti indelebili, non posso non ricordare con forte
emozione la partita valsa la qualificazione dell’Italia ai mondiali femminili di calcio! Giocata al Franchi di Firenze, l’Italia fece la storia del movimento.

Ci sono delle foto alle quali sei particolarmente legata e perché?

Ce ne sono tantissime! Odio quando mi fanno questa domanda ahahaah.

Ma se proprio devo scegliere non ho dubbi: è lo scatto in bianco e nero che ritrae Cristiana Girelli e Daniela Sabatino, a fine partita, mentre si abbracciano e
piangono perché quel match segnava la fine di un’era del calcio femminile.

Una foto che, se la riguardo oggi, riesce a farmi provare di nuovo le forti emozioni di quel giorno (dai pianti per la tristezza, ai festeggiamenti con i tifosi). Uno scatto che, secondo me, racchiude un’epoca e in cui vi sono ritratte le due bandiere di quella società.

Per concludere, qual è la tua ambizione futura? Quale progetto o soggetto ti piacerebbe fotografare?

Il futuro? Ho qualche idea a riguardo, ma ultimamente mi sto godendo molto il momento e tutto quello che viene (ce n’è tanta di roba, per fortuna!). Un’esperienza all’estero è sicuramente quella che più mi preme ora, voglio vedere com’è il mercato fotografico in giro e arricchire il mio bagaglio personale.

Vorrei anche proseguire il mio progetto di tesi che ho realizzato per la Laurea in Accademia qualche anno fa: una delle pagine della mia vita più intense e più belle che mi porterò per sempre con me. Mi ha dato l’occasione di vedere lo sport da una prospettiva che di solito è nascosta ed è scomoda da raccontare (https://www.federicascaroni.com/ilbellodelbrutto ).

Quindi il mio sogno è poter fotografare altri sportivi (un nome ad esempio è Sofia Goggia) e successivamente realizzare una grande mostra che parli di questo
progetto.

 

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