CULTURE
THE CALABRESER: l’orgoglio calabrese e le illustrazioni di Giuseppe Talarico
The Calabreser è un progetto artistico che nasce dal desiderio di far parlare la Calabria attraverso le copertine di una rivista immaginaria ispirate al “The New Yorker” e a tutti i fantastici progetti spin-off di tutto il mondo nati con l’intento di valorizzare luoghi del cuore attraverso il linguaggio visivo.
Abbiamo conosciuto e intervistato proprio il fondatore di questo progetto per capire quanto lavoro c’è e quanta passione dietro queste illustrazioni grafiche.
Partiamo dalle presentazioni. Raccontaci chi sei!
Mi chiamo Giuseppe Talarico e nella vita di occupo di illustrazione e progettazione grafica, mi piace definirmi un umile mestierante della creatività.
Ti abbiamo intercettato su Instagram grazie al progetto e profilo The Calabreser. Parlaci di questo progetto, come nasce e perchè?
The Calabreser nasce per caso, mentre ascoltavo la radio sentì una frase che, da calabrese, mi provocò un pò di fastidio: “Stressato come un Milanese, Povero come un calabrese”. Mi risuonò nella testa per diverso tempo, finchè scorrendo su instagram la mia attenzione non venne attirata dal profilo di The Milaneser ( i primi in Italia a promuovere il loro territorio tramite le copertine di una rivista immaginaria) e pensai di rivisitare quell’idea e farla mia.
Il motivo per il quale siamo qui è che abbiamo intercettato la cover su Gattuso. Un lavoro dal nostro punto di vista molto bello, un risultato davvero particolare che ci ha incuriositi. Sfruttando l’assist, cosa rappresenta uno come Gattuso per i calabresi e la calabria? Perchè hai deciso di “ritrarre” proprio lui?
Gattuso per me rappresenta, con i suoi pregi e i suoi difetti, l’essenza della calabresità. Come uomo e come professionista ha raggiunto traguardi impensabili e lo ha fatto semplicemente lavorando più di altri campioni nati coi piedi buoni, con dedizione e grinta ed è quello che succede un pò a tutti noi che decidiamo di rimanere in Calabria, dobbiamo impegnarci un pò di più.
Molto interessante anche l’omaggio a Pelè, davvero originale. Quando hai iniziato a lavorarci da cosa ti sei lasciato ispirare?
La storia dell’amichevole tra il Santos e il Catanzaro era raccontata quasi come una leggenda, c’erano anche dubbi sul risultato e le notizie che erano in mio possesso, erano molto risicate. Quindi affascinato da questa storia, ho iniziato una ricerca che mi ha portato a recuperare un vecchio manifesto dell’epoca. Mi sono limitato a ricrearlo nella maniera più fedele possibile, poi la curiosità per l’argomento ha fatto il resto ed ha avuto un’ottimo riscontro sui social.
Entriamo nel tecnico o meglio continuiamo a conoscerti meglio. Come definiresti il tuo stile? Le tue illustrazioni!
Non sono mai riuscito a dare una definizione a quello che faccio, mi piace spaziare tra diverse tecniche e stili, penso che il fatto di non aver avuto una formazione classica mi aiuti in questo. Nonostante questa continua sperimentazione di tecniche e stili provo comunque a restare molto riconoscibile nel tratto, o almeno ci provo.
Chiudiamo con una domanda banale probabilmente quanto concreto: quanto lavoro e studio c’è dietro un’illustrazione?
C’è principalmente tanta voglia di migliorarsi, sono iper critico con me stesso e questo mi porta a studiare tanto per sopperire alle mie lacune, sinceramente non mi pesa particolarmente farlo, sto facendo il lavoro che sognavo di fare da bambino e mi sembra già un ottimo punto da cui partire.
Per seguire le opere di Giuseppe Talarico