mercoledì, 6 dicembre 2023
Interviste

ESCLUSIVA DIECI.10: INTERVISTA AL BOMBER GIANLUCA SAVOLDI

L’intervista realizzata da Dieci.10 al Bomber Gianluca Savoldi, ex tra le altre di Reggina e Pisa.

Botta e risposta, buona lettura!

I PRIMI PASSI

“Ho iniziato a giocare a calcio come tutti i bambini nel cortile sotto casa con gli amici e i miei cugini. Dei momenti indimenticabili con partitelle interminabili. Invece, se parliamo di dare due calci ad un pallone, quello l’ho fatto ancor prima al seguito di mio padre al San Paolo di Napoli”

IL RICORDO INDIMENTICABILE

“Sembrerà banale ma il momento pi bello è stato quando sono stato premiato allo Stadio di Bergamo sotto la Curva Nord, un qualcosa che mi ha riempito di gioia: esser premiato davanti gli stessi amici con il quale andavo in Curva è stato emozionante e gratificante sia per il giocatore che per il tifoso. Seppur abbia giocato solo nelle giovanili dell’Atalanta è stato qualcosa di indimenticabile”

IL MOMENTO PIÙ DIFFICILE

“I momenti più difficili sono stati sicuramente gli infortuni. Quando sei giovane ed in salute ti senti invincibile e subire degli infortuni come i miei ti butta giù. Purtroppo ho avuto tre interventi alla schiena che, all’apice della mia carriera, mi hanno frenato e rallentato anche i miei sogni. Quelli sono stati i momenti più duri.”

LA PERSONA A CUI DIRE GRAZIE

“Sono tante le persone che fortunatamente hanno creduto in me. Su tutte cito Mino Favini, lo storico Responsabile del settore giovanile dell’Atalanta che mi ha dato fiducia, mi ha fatto capire che valevo e per un giovane insicuro com’ero io è stato qualcosa d’importante.”

L’IDOLO DI SEMPRE

“Da ragazzo il mio mito era Marco Van Basten, per un giovane attaccante come me lui era davvero un Dio del calcio”

I COMPAGNI PIÙ FORTI

“Uno dei giocatori più forti con il quale ho giocato è sicuramente Domenico Morfeo, un talento straordinario. Altro compagno di squadra straordinario è stato Nakamura, un talento eccezionale che probabilmente ha raccolto meno di quello che poteva per una grande differenza culturale che all’epoca era più complicato superare.”

I COMPAGNI DI SQUADRA PIÙ “FOLLI”

“Nella mia carriera ho incontrato tanti “pazzi”. Uno di questi era sicuramente Emanuele Belardi, un uomo spogliatoio incredibile con il quale ho vissuto due anni spettacolari con la maglia della Reggina. Altri nomi che posso farti sono Marco Zamboni e Cristiano Pavone, due pazzi veri ma allo stesso tempo dei leader che trascinavano tutto il gruppo. Infine, inserirei anche Stefano Torrisi un carattere particolare ma un difensore pazzesco, un giocatore fortissimo ma anche un “folle” vero: indimenticabili i suoi show nello spogliatoio”

LA PARTITA DA GIOCARE NUOVAMENTE

“La partita che vorrei rigiocare è un Pisa – Livorno dove perdemmo in casa per 2-1, in cui sbagliai un calcio di rigore. Mi ricordo ancora che la curva ci chiamò per applaudirci perché avevamo fatto una partita di grande cuore, ma onestamente mi piacerebbe rigiocare quel match.”

LE EMOZIONI DEL DERBY

“Per spiegarti cosa significa giocare un derby ti dico che ho avuto la fortuna di giocare 5 volte Pisa – Livorno, una tensione incredibile, una grande rivalità, una partita differente davvero dalle altre. Ricordo una partita dove Protti prese 10 giornate, anche un grande giocatore esperto come lui sentita quella gara. Una tensione ed una rivalità che prendeva non solo i tifosi ma anche i giocatori. Io a Pisa sono stato benissimo, una Società che ha creduto in me e alla quale devo molto. Il ricordo dei derby rimarranno sempre in me”

GLI STADI PIÙ CALDI

“E’ difficile dire qual è stato lo stadio più caldo dove ho giocato, ne ho girati tanti e tutti, anche i più piccoli, ti trasmettevano qualcosa. Parlando ancora di derby, posso dirti che il Granillo ed il Celeste in Reggina-Messina piuttosto che l’Arena Garibaldi o il Picchi in Pisa-Livorno erano stadi che esplodevano. Così come anche il San Vito di Cosenza in particolare contro la Salernitana era un ambiente elettrico o il Del Duca quando giocammo Ascoli – Ancona”

I CORI DEI TIFOSI

“C’erano due cori che mi sono portato da Pisa a Cosenza: dai Savoldi facci un goal ed Dumbo, Dumbo goal. Ricordo entrambi con piacere, ripensare ai tifosi che mi incitavano costantemente mi emoziona ancora”

OGNI CLUB UNA ESPERIENZA

“Ogni step è stato fondamentale, ogni tappa è stata un momento di crescita. Tutti i club dove sono stato mi hanno lasciato qualcosa, è difficile indicarne solo uno: dall’Atalanta alla Reggina, dal Pisa al Cosenza o l’Ascoli. Sono state tutte esperienze nel mio percorso da calciatore e uomo”

IL CONSIGLIO PER I PIÙ GIOVANI

“Il consiglio che posso dare ai ragazzi che sognano di giocare da professionisti è di non arrendersi mai, perseverare e non fermarsi al primo intoppo, al primo ostacolo. Bisogna dimostrare il proprio valore con determinazione”.

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