SPORT PHOTOGRAPHY: INTERVISTA AD IVAN BENEDETTO PH UFFICIALE DELLA PRO VERCELLI

“Mi piacerebbe vivere una corsa a tappe, fotografare il Giro d’Italia oppure seguire il mondiale di Formula Uno. Sono i miei due sogni.” Questi i sogni fotografici di Ivan Benedetto, fotografo della Pro Vercelli che abbiamo intervistato per farci raccontare la sua storia, il suo punto di vista, le sue emozioni e riflessioni.
E’ tutta una questione di passione
“La mia passione deriva da due elementi che ho cercato di unire. Il primo è mio padre, un po’ faro e un po’ ancora della mia vita: lui era un fotoamatore e mi ha trasmesso questa sua passione per la fotografia; era un discreto atleta, ma allo stadio ho dovuto portarlo io perché non era un grande amante del calcio. Il secondo è la mia viscerale passione per lo sport sia da tifoso sia da praticante, in particolare per il ciclismo.”

Nella Foto: Mammarella Carlo (Fc Pro Vercelli 1892);
PRO-fessionista
“Alla Pro Vercelli sono arrivato dopo un percorso piuttosto vario, che è incominciato fotografando in quei campetti in cui si respira il calcio nudo e crudo, nella sua essenza più pura. Nel mezzo ho avuto una breve esperienza nel triathlon, che mi ha fatto crescere soprattutto nel sapere gestire gli eventi da solo.
Chiusa la parentesi Triathlon, mi son buttato sul calcio iniziando a collaborare per Sprint & Sport fotografando i campi della mia provincia (Torino): me la cavavo piuttosto bene e, complice il fatto che un giornale di Vercelli era sotto la stessa casa editrice di Sprint & Sport, andai a fotografare per loro la fase finale dei playoff della Pro Vercelli. In quel momento il loro fotografo era in rotta ed io mi son proposto al suo posto: da lì è iniziata l’avventura con le Bianche Casacche. E, da 6 anni a questa parte, son diventato il fotografo ufficiale della Pro Vercelli.”
La prima volta
“Ti posso dire che il primo servizio fotografico che mi ha davvero emozionato è stata la prima partita in serie B della Pro Vercelli, ad Avellino. Io che sono per metà Irpino da parte di mia mamma che non c’è più… È stato un mix di coincidenze e di chiusura di un cerchio personale che mi ha veramente dato delle sensazioni intense.
Poi la prima trasferta, conoscere colleghi nuovi, il tifo assordante della curva dietro di te, la velocità nell’inviare le foto all’ufficio stampa ed ai giornali, il timore di non farcela ma la consapevolezza che era una sfida che volevo affrontare al massimo. Ora è routine tutto questo ma la prima volta, wow…mi tremavano le gambe ed avevo la tachicardia.”
La difficoltà dello scatto giusto
“Senza dubbio è la cosa più difficile ma anche la più affascinante, col tempo affini questa abilità e cambi anche le tue visioni. All’inizio ero solo fissato a isolare il gesto tecnico, col tempo mi sono un po’ evoluto cambiando, anzi ampliando, questa visione, cercando di far arrivare alla gente che guarda le foto attraverso le emozioni e le esultanze dei giocatori.
Ho imparato a capire e a giocare con la luce o con elementi presenti in campo e sugli spalti. La partita è un esercizio mentale e di concentrazione che dura 90 minuti, in cui devi conoscere il gioco della tua squadra per anticipare il momento; la fortuna è marginale, o forse è meglio dire che bisogna sapersela cercare. L’anno scorso, ad esempio, c’era sempre un certo schema su calcio d’angolo e sapevo già a chi andava la palla.”
Tutte le foto sono importanti
“Non credo di esser legato ad uno scatto particolare, tutti hanno un bel ricordo nella mia mente. Se devo sceglierne uno, scelgo quello di Carlo Mammarella che esulta dopo il gol su punizione nel 2017; anche il quel caso si erano incrociate una serie di coincidenze che ti fanno veramente tentennare nel dire che il calcio sia solamente un gioco.
È stata un’annata pazzesca, con giocatori che ora sono in serie A (Provedel, Bani e Luperto), un gruppo fantastico fatto di uomini e guidati da Moreno Longo, un martello dentro e fuori dal campo, che si sarebbe buttato nel fuoco per proteggere i suoi giocatori. Scegliere 20 foto è difficile, ma ci provo.
Ho scelto questi 20 scatti perché raccontano la mia evoluzione fotografica, attraverso gli anni e le stagioni perché mi piace pensare che il futuro abbia un cuore antico e che per progredire devi capire e studiare il tuo passato.”
La rivoluzione di Instagram e lo strumento giusto
“Instagram è fondamentale per il mio lavoro. Ha un bacino di utenza di facile fruibilità, sia per mostrarti sia per vedere e trarre spunto soprattutto dai campionati esteri o da colleghi. Partendo da una premessa: per fotografare lo sport serve una tipologia di attrezzatura particolare e piuttosto dispendiosa a livello economico.
Tolta la premessa, non sono un purista: anzi, poco mi cambia il mezzo che si utilizza per fotografare; ci son fotografi che pubblicano su Time o lavorano per agenzie quali Magnum che scattano con l’iPhone, quando uno ha la consapevolezza del mezzo che usa e l’idea di cosa vuole raccontare, anche una Kodak usa e getta può andar bene. Il problema di oggi sono i compensi minimi che le agenzie danno ai loro collaboratori, purtroppo è figlio di un loop che abbassa la qualità affidandosi a fotografi non professionisti per cercare di pagare il meno possibile.
Questo mi sento di condannarlo, il fotoamatore è smosso da una passione, bisogna condannare chi approfitta di questa passione per fare i suoi interessi risparmiando soldi e togliendo opportunità a chi ha regolare Partita IVA e vive nella giungla del libero professionista.”
Match Day, la giornata tipo
“Il più delle volte mi ritaglio il tempo per andare in bici per sfogare un po’ di tensione. Nel 2016 prima del derby ero talmente nervoso che andai a camminare su una montagna vicino a casa mia, con il risultato che vincemmo!
Per un attimo pensai che, per scaramanzia, dovevo ripetere il gesto ogni volta, ma nel momento che lo pensavo avevo già male alle gambe. Solitamente mangio al volo ed arrivo allo stadio circa due ore prima della partita: la prima cosa che faccio è andare a salutare il magazziniere, andandomi a prendere una bottiglietta d’acqua (la scaramanzia) e sedendomi un attimo per fare due parole.
Poi salgo in sala stampa e inizio a preparare il computer con l’info file della partita, scendo dalle scale ed entro in campo sempre dal tunnel dei giocatori.”
GALLERY FOTOGRAFICA

Pontedera – Pro Vercelli Campionato di calcio Serie C 2018/19 Girone A. – stadio Ettore Manucci
Nella foto: gol 0-2 Carlo Mammarella (F.c.Pro Vercelli 1892);
Photo Ivan Benedetto/LaPresse

Spal-Pro Vercelli
Ivan Benedetto
Nella Foto: Longo Moreno (Fc Pro Vercelli 1892);

30-09-2017 Vercelli ( Italia)
Pro Vercelli – Cesena Calcio
Campionato di Calcio Serie B 2017 2018 – Stadio “Silvio Piola”
Nella foto: Grassadonia Gianluca (Fc Pro Vercelli 1892);
Photo Ivan Benedetto/LaPresse

Pro Vercelli-Brescia
Ivan Benedetto
Nella Foto: Bianchi Rolando (Fc Pro Vercelli 1892);

12°giornata SerieB Conte.it 2016/17
©Ivan Benedetto
Nella Foto: Mammarella Carlo

Nella foto: Carlo Mammarella (F.c.Pro Vercelli 1892);

17 Novembre 2019 Como (Co) Italia

Pro Vercelli-Brescia
Ivan Benedetto