mercoledì, 6 dicembre 2023
Interviste Personaggi

Calcio | Matteo Bonavolontà: dalla Cina con furore. Intervista al preparatore dei portieri della nazionale cinese Under 15.

In Cina per caso. Questa non è certo una gita “fuori porta”. Sembra il titolo di un film, in realtà è la storia vera di Matteo Bonavolontà. Da preparatore dei portieri in Italia alla nazionale Under 15 cinese. La sua lunga esperienza, prima calcistica come portiere, poi lavorativa, come preparatore professionistico delle giovanili della Lazio e fondatore della Scuola Im-parando, raccontata in questa lunga intervista esclusiva rilasciata al Il Supporter. I suoi obiettivi professionali, le sue ambizioni, i suoi progetti e la mancanza dell’Italia, anzi di Monterotondo.

La carriera da portiere

Ho iniziato la mia carriera nella scuola calcio della Lodigiani (a quei tempi era tra i settori giovanili più importanti d’Italia) all’etá di 9 anni subito come portiere, mi piaceva tuffarmi (venivo dal Judo) ed ero attratto dai Guanti e dalle maglie colorate e diverse dagli altri che avevano i numeri 1 di quel tempo (Campos del Messico su tutti , Mondiali USA 94). Ho militato per ben otto anni alla Lodigiani, arrivando fino alla categoria Allievi nazionali dove in quella mia ultima stagione battemmo la Roma di Aquilani, Ferronetti, Corvia, Paoloni, e lì ho avuto la fortuna di avere ottimi preparatori ed allenatori.
Poi sono passato nella Beretti della Sassari Torres, giocavamo a Roma ed eravamo tutti ragazzi romani provenienti dai settori giovanili più importanti di Roma, fu una bellissima annata e feci molta esperienza confrontandomi con squadre dove spesso incontravamo giocatori scesi dalle prime squadre per recuperare da infortuni o squalifiche, ricordo con orgoglio quando giocai contro Fabio Quagliarella, allora al Chieti e Traianos Dellas del Perugia che poi l’estate seguente divenne campione d’Europa con la Grecia. Poi ebbi due brevi parentesi con l’ Ascoli Primavera e poi a Lecco in C1 ma che purtroppo fallí per debiti subito dopo la preparazione pre-campionato.
Trascorsi due stagioni in SerieD con Guidonia ed Ostia Mare per poi passare al TorDiQuinto in Eccellenza, poi Fonte Nuova in Promozione, Castelnuovese (dove iniziai ad allenare ) ,Capena e Passo Corese in Prima Categora per chiudere volutamente, visto che non avevo mai giocato con la squadra del mio paese, la mia breve ma intensa carriera all’Eretum a 28 anni. Avevo sempre una grande ammirazione per gli allenamenti da portiere, spesso quando mancava il preparatore organizzavo tutto l’allenamento da solo con poi il supporto dell’altro portiere della squadra.
Se non mi allenavo nello specifico soffrivo come se mi mancasse qualcosa.  Poi anche alcuni gravi infortuni mi spinsero verso l’abbandono del calcio giocato ed a intraprendere  l’attuale carriera.
Matteo Bonavolontà con lo staff tecnico della nazionale under15 della Cina

La carriera da preparatore dei portieri.

La carriera da preparatore iniziò mentre ero ancora in attività, a soli 25 anni. Ma già da due anni ero istruttore nella scuola calcio della Castelnuovese dove giocavo anche in prima squadra. Come preparatore specifico dei portieri iniziai nella scuola calcio della SS LAZIO dove venni chiamato da un mio ex allenatore che avevo alla Lodigiani che a quel tempo era coordinatore dell’area portieri, ed iniziai ad allenare i portieri della categoria pulcini, fu emozionante fin da subito. Nel giro di tre anni riuscì a prendere tutte le qualifiche da allenatore fino ad arrivare alla più prestigiosa di Allenatore dei Portieri Professionista Uefa/Figc a Coverciano nel tempio del calcio.
Nel luglio 2013 su consiglio di mio padre (istruttore scuola calcio ed allenatore con circa trent’anni di esperienza in campo calcistico e sempre presente nelle mie scelte) decidemmo di organizzare a Monterotondo il primo stage per portieri e coinvolsi altri tre preparatori con le mie stesse idee.  Decidemmo di offrire un servizio che rispecchiava ciò che succede nelle squadre professionistiche,  a partire dal kit , al pranzo, all’ordine in campo e anche fuori, al rispetto delle regole e allenamenti che curavano ogni dettaglio, soprattutto tecnico.
Fu un grande successo e così decisi di creare una vera e propria associazione insieme a mio padre come presidente, mio cugino Stefano Troiani amministrazione e gestione eventi e la mia compagna Federica Contini(il mio faro), che cura la parte marketing e web.  Poi ogni anno ci siamo sempre più perfezionati e migliorati inserendo figure come la Psicologa sportiva, il nutrizionista, i preparatori fisici laureati Iusm, gli allenatori specifici per la tecnica podalica, il video analista, migliorando il sito web e la comunicazione investendo su strutture all’avanguardia come il Salaria Sport Village dove è la nostra sede per la Scuola portieri ed eventi, insieme ad Isola Farnese,  per gli stage estivi abbiamo soggiornato in strutture che ospitano squadre professionistiche come Norcia, Chianciano, Soriano del Cimino ed infine Castel di Sangro questa estate.
Il nome IM-PARANDO ACADEMY non è per caso ma  perché con il tempo siamo diventati una vera e propria Academy, svolgiamo varie attività tra cui la Scuola portieri, gli stage, i Day Camp , l’International Camp novità di questa stagione organizzato al Mancini Park Hotel a Roma in collaborazione con la Next Gk di Toronto, le manifestazioni e i corsi per i preparatori dei portieri in collaborazione con l’APPORT (Associazione Italiana Preparatore Portieri) in cui sono anche referente su Roma. Siamo in crescita ma la cosa entusiasmante che sono in crescita tutti i nostri portieri, sia numericamente (quest’anno abbiamo superato quota 100 !) e soprattutto qualitativamente. La nostra filosofia non si limita solo in campo ma va a 360 gradi, ci teniamo a formare atleti e portieri ma soprattutto uomini capaci di superare qualsiasi difficoltà della vita!
Matteo ed il suo arrivo in Cina

 

Matteo toglici una curiosità. Come sei arrivato fino in Cina?

Sono arrivato in Cina casualmente, un mio collega ed amico Antonello Brambilla (Preparatore dei portieri della prima squadra del Cagliari) che non smetterò mai di ringraziare, sapeva che non avevo rinnovato il contratto con la Lazio e mi chiese il mio curriculum visto che gli era arrivata una proposta dalla federazione Cinese e la mia figura, le mie esperienze e le mie qualifiche rispecchiavano in pieno ciò che cercavano.  Così dopo i primi contatti e colloqui telefonici al mister responsabile dello staff gli è piaciuto il mio cv e dopo neanche mese sono partito ed ora mi trovo qui… E a pensare che avevo il biglietto aereo prenotato per il Canada dove dovevo andare a lavorare per un progetto e rimanere per circa due mesi con un Academy vicino Toronto dove spesso vado in estate a fare i Summer Camp.
Matteo Bonavolontà con la nazionale cinese Under 15
Qual è il tuo ruolo in Cina e di cosa ti occupi?
Sono il preparatore dei portieri della nazionale Under 15, lavoro con uno staff composto dai due allenatori principali portoghesi e altri quattro cinesi tra cui il traduttore.
Il calcio in Italia e il calcio in Cina. Quali le differenze?
Qui ancora sono molto indietro dal punto di vista tecnico e tattico ma sono avanti a noi anni luce con le strutture e gli stadi. Il centro dove abbiamo fatto il primo raduno ha 12 campi in erba naturale e tre sintetici, quattro ristoranti e circa mille posti letto, numeri pazzeschi. Stanno investendo molto anche nei tecnici dove la maggior parte viene da Spagna e Portogallo ma anche Croazia, Belgio e Germania, non solo qui in nazionale ma anche nei club.
Come vivono il calcio i cinesi?
Da quello che ho intuito in questo mese non lo vivono come noi, sono sicuramente meno passionali. Il Presidente della Repubblica Cinese è un appassionato di calcio e sta contagiando la popolazione e soprattutto gli investitori per questo è diventato in breve tempo lo sport nazionale.
Matteo Bonavolontà con lo staff tecnico della nazionale cinese
Il tuo metodo di lavoro si è dovuto adattare alla cultura cinese?
Il mio metodo di lavoro ha trovato terreno molto fertile sia con i ragazzi disponibilissimi al lavoro e molto curiosi a conoscere tecniche del tutto nuove per loro ed anche perché lo staff è totalmente europeo e l’allenatore ( Luís Felipe Gonçalves ) rispetta molto il mio lavoro e ci confrontiamo spesso su tutto. È un coach innovativo ma nello stesso tempo equilibrato e con grande esperienza avendo lavorato nel molti anni settore giovanile dello Sporting Lisbona, in serie B portoghese e nella nazionale del Mozambico. Quotidianamente mi sta trasmettendo tanto su tutto.  Il suo collaboratore in seconda anche lui portoghese (Tiago Capaz) viene da due anni di lavoro con in altra federazione Cinese ed ha anche lui grande qualità ed esperienza dell’Oriente. Poi non capita a tutti di avere la fortuna di lavorare con l’ex allenatore ( Luís Gonçalves ) di Cristiano Ronaldo, Mario Rui e tanti altri campioni portoghesi.
A spasso per la Cina
Raccontaci cosa ti ha colpito di più della Cina. Luoghi, usanze, monumenti, ecc…
Della Cina la cosa che mi ha subito colpito è il rispetto, l’educazione e la determinazione che hanno i ragazzi fin dal primo giorno. Sono dei soldati ed hanno un elevata capacità di apprendimento. Hanno un enorme rispetto nelle figure dirigenziali, quello che purtroppo negli ultimi anni in Italia sta mancando. Monumenti ancora non ho avuto modo di vederli ma non mancherà occasione durante l’anno. Le usanze direi le bacchette il male minore, direi molto peggio la cena alle sei di pomeriggio, l’acqua calda a tavola, il peperoncino e l’aglio abbondante dappertutto e la difficoltà a comunicare perché  quasi nessuno parla inglese. Soprattutto anche la difficoltà nel comunicare con l’Italia in quanto qui vige un certo rigore ed una certa ristrettezza per quanto riguarda Internet, Facebook, Instagram ecc… Ma come giusto che sia quando si è ospiti si devono rispettare le usanze del posto e mi ci è voluto molto poco ad adattarmi a tutto.
Una gita fuori “porta”
Descrivici una tua giornata tipo in Cina.
La giornata tipo qui dipende dai momenti.  Auando c è il raduno  siamo in ritiro e svolgiamo due allenamenti al giorno mattina e pomeriggio e di solito la sera riunioni e visione video partite e allenamenti, fondamentale per i ragazzi ed anche per migliorarci e confrontarci noi dello staff. Quando non abbiamo i raduni lavoriamo facendo scouting andando a vedere gli allenamenti e partite in tutta la Cina, confrontandoci con gli allenatori delle varie squadre.
Quali obiettivi per il futuro lavorativo in Cina?
L’obiettivo primario insieme allo staff è formare una squadra nazionale Under 16 in proiezione della nuova stagione. L’obiettivo personale rimane più specifico al mio ruolo di preparatore dei portieri, sarà quello di formare portieri con tecnica italiana inculcando loro la mia filosofia.  Senza stravolgere la loro mentalità che si lega bene al ruolo del portiere!
Poi vedremo perché lavorare nel calcio è qualcosa di fantastico a volte indescrivibile ma come in tutto il mondo rimane sempre un lavoro instabile e quindi è importante godersi la l’avventura e la sfida dando il massimo con equilibrio ed umiltà. Il primo passo di ambientarsi l’ho fatto poi il resto viene da se perché è molto semplice fare il proprio lavoro quando hai trasformato le tue miglior passioni in lavoro.
Matteo domanda finale, e quai scontata, ti manca l’Italia?
Ovvio che mi manca, ma tornerò quando posso in Italia a trovare la mia famiglia ma soprattutto per gli esami. Sono iscritto al secondo anno di Università perché penso che lo studio, nel mio settore come in tutti gli altri, sia fondamentale così come l’aggiornamento continuo e la voglia di imparare.
Articolo a cura di Daniele Benigni.

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